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“Persistenza, in tempi di esperienze effimere. Persistenza della storia nostra. Persistenza sensoriale dei nostri vini, che si fissano con personalità nella memoria di chi li apprezza.”
La Campania è una regione dalle antichissime origini della viticoltura: ciò è rappresentato dal fatto che in Campania ancora sussistono due metodi di allevamento della vite, quello ad alberello, di origine greca, e quello in cui le viti si intrecciano tra loro e con altre vegetazioni, di origine etrusca. Grazie al suo terreno vulcanico, la Campania presenta una grande varietà di suoli, ricchi di materiali calcarei e minerali. In questo contesto nasce la cantina di Salvatore Martusciello, produttore di vini appassionato insieme alla moglie Gilda. La missione della coppia è quella di ancorarsi saldamente alla storia delle origini campane, di non perdere quel fascino che solo la tradizione possiede. I vini della “persistenza”, sono quei vini che ci riportano in un tempo passato: bere vino significa fare un’esperienza sensoriale che permane nella memoria. Il vino è identità, ma anche espressione di una tradizione autentica. I vini proposti da Salvatore Martusciello sono vini meno famosi, non per questo meno importanti, vini che sono sconosciuti ai più, ma ai quali Gilda e Salvatore Martusciello vogliono ridare prestigio. Questi vini erano definiti “minori” perchè si tratta di vini di nicchia, ma grazie all’operato dei Martusciello, hanno riottenuto il prestigio che meritavano. I vini che sono tornati alla ribalta sono gli Ottouve (Gragnano e Lettere della penisola sorrentina) il Trentapioli (Asprinio d’Aversa), e i Settevulcani (Falanghina e Piedirosso dei Campi Flegrei), tutti vini a Denominazione di Origine Controllata.